Pensieri degli anni difficili
In tre o poco più, siamo rimasti solo in tre o poco più, come sempre più spesso accade ormai.
Una quantità di energia impossibile da gestire, da incanalare nella maniera giusta. Provo a sistemare nella forma ordinata, ma, non appena i pezzi trovano una collocazione apparentemente armonica, immediatamente si ridispongono seguendo la regola del caso.
Aspetto con ansia che il colore dominante ma sfuggente di questo finalmente terso cielo ridipinga le sue tonalità di fiammeggiante nero punteggiato da sfavillanti puntini luminosi. Come quello di ieri sera. Proprio come quello.
Presto ascolto, senza troppo affaticarmi, ai rumori che filtrano violentemente dall’esterno e cerco di farne parte. Non riesco, a malincuore, ma proprio non riesco. Provo allora a rinchiudermi in me stessa, a trovare un dialogo ormai perduto da troppo tempo ormai.
Il buio della notte si fa complice nell’intento, il suo fascino mi guida e mi trasporta dolcemente. O forse prepotentemente?
Uno squillo nel silenzio. Mi sento troppo densa di sogni e desideri per trovare la forza di vedere, lascio quindi che si propaghi senza alcun rispetto, anche se qualcosa costringe a sollevarmi dal torpore che mi investe.
Nella penombra della stanza una voce accompagnata da una presenza senza più tempo appare inaspettatamente a me. Sorpresa ed incantata, incredula e stordita.
Ci adagiamo senza accorgercene in una maniera non casuale seppur insolita. E le parole fluiscono come se nulla fosse accaduto.
Una riflessione irrompe prepotentemente a disturbare questo istante che da tanto attendo e mai speravo più. Pensiamo di avere la verità nei nostri sentimenti e sensazioni, pensiamo di sapere quasi sempre quello che ci accade nel di dentro, pensiamo di aver non dimenticato ma imparato, e invece...
Una lezione di vita, un suggerimento, non chiamiamolo consiglio: vola, prendi le ali che possiedi e dai loro la possibilità di poterti aiutare nella salita verso l’alto, verso la libertà che ti porterà ad amare senza mai dimenticare.
Mi sveglio di soprassalto e il buio col suo fascino mi avvolge. Passano i minuti lentamente, cerco la realtà dentro il sogno e sorrido. Una nuova energia mi veste, un senso di benessere si impossessa del mio corpo, comincio a sollevarmi.
Scende piano seguendo una traiettoria imprevedibile, sfiora appena la distesa azzurra e lì si tuffa. Se allarghi, questa volta e non allunghi, lo sguardo la visione dell’insieme appare nella sua interezza, ogni dettaglio si esprime mostrando la brillantezza.
Preziosa, la penombra che preannuncia il ciclo della Natura che anche questo anno si appresta a presentarsi. Pregusto avventure di corse non programmate e tutte da inventare, ne annuso il profumo nuovo e antico al tempo stesso, immagino quello che per la prima volta avverrà.
Dopo aver vagato a lungo in questa interminabile giornata, decido che è arrivato il momento di tornare. Sempre al buio, nascosta ad ogni sguardo che potrebbe, le mie mani si ritrovano donando voce a tutto quello che è rimasto dentro e che ora vuole uscire.
Siamo in tre o poco più, anche in questa sera magnifica e stellata, che vuole lasciarsi gustare liberando fantasia ed immaginazione. Un peccato rimanere impassibili a guardare, il fascino mi cattura, mi lascio andare.
In tre o poco più, ce ne andiamo in tre o poco più in giro a quest’ora della notte.
Fernanda
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