Counseling News
Sono circa 5 milioni gli italiani che soffrono di incontinenza urinaria. Di questi, le donne rappresentano il 60%, e nel complesso sono più disposte dei loro compagni a usare prodotti per far fronte a questo disturbo. Gli uomini, invece, provano imbarazzo: si sentono privati di autorevolezza, perdono fiducia in se stessi, e a volte cadono nella depressione. La maggior parte di loro non comprende che l’imbarazzo è ingiustificato, e che l’incontinenza si può controllare, non sempre ricorrendo alla chirurgia.
A preoccupare gli uomini sono soprattutto i Luts (Lower Urinary Tract Symptoms), ovvero i sintomi del basso tratto delle vie urinarie, causati da un ingrossamento della prostata, da interventi chirurgici, ma anche dall’avanzare dell’età.
Sia l’uomo che la donna, comunque, spesso, di fronte a disagi del genere, evitano di interpellare il proprio medico di famiglia e, ancor di più, uno specialista urologo. Infatti, entrare nella spirale clinica determina, il più delle volte, la sensazione di perdere i confini della propria identità, diventando un tutt’uno con la malattia e l’ambiente ospedaliero.
Cosa fare, allora?
Poiché oggi la maggior parte degli uomini (e delle donne) sopra i 50 - 60 anni conduce uno stile di vita attivo, non si devono assolutamente perdere di vista gli obiettivi perseguiti fino a quel momento. In questo modo, i fastidi di cui stiamo parlando, passano in secondo piano rispetto ai programmi esistenziali. E si ha la pazienza di affrontarli nella giusta maniera, con l’aiuto di uno specialista appropriato.
Per parte sua, il medico, ha l’obbligo di ricordare che, dietro un disturbo, c’è sempre una persona, con le sue paure, le speranze e i dubbi. "Non fare agli altri ciò che non vorresti venisse fatto a te":
In caso di necessità, comunque, l’aiuto di un professionista, magari un counselor, può contribuire a far consapevolizzare il fatto che, a fronte di un disagio funzionale organico, esiste un mondo di elementi personali che funzionano benissimo e che attendono di poter essere valorizzati nella giusta maniera. "A parte l’uomo, tutti gli animali sanno che lo scopo principale della vita è godersela" (Samuel Butler)
Fonti
- www.edott.it
- Salute di Repubblica del 28 giugno 2011
G. M. - Medico Psicoterapeuta - Presidente Neverland
(Scarl - No Profit - ONLUS)
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