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di Maria Cipparrone  (  mariellacipparrone@libero.it )

26 dicembre 2009



Dal bonus del gas al cartello della pasta, dall'entrata in vigore della class action alle luminarie di Natale a rischio.


 

 

E’ partito il 15 dicembre il bonus del gas che permetterà di ottenere una riduzione di circa il 15% sulla bolletta (al netto delle imposte) con validità retroattiva al 1° gennaio 2009 (per le domande presentate entro il 30 aprile 2010). E’ questa un’iniziativa riservata alle famiglie in difficoltà economica.

Per fare richiesta, occorre essere titolari di un contratto diretto di fornitura del gas e di un indicatore Isee non superiore a 7.500 euro; nel caso di famiglia numerosa, con più di tre figli a carico, l’Isee non dovrà superare i 20.000 euro. Per richiedere il bonus si deve utilizzare un’apposita modulistica, da consegnare al proprio Comune di residenza. La modulistica è reperibile anche sul sito dell’Autorità per l’energia.

Il valore del bonus sarà differenziato:

  • per tipologia di utilizzo del gas (solo cottura e acqua calda; solo riscaldamento; oppure cottura, acqua calda e riscaldamento insieme);
  • per numero di persone residenti nella medesima abitazione;
  • per zona climatica di residenza.

 

 

Lotta alle speculazioni. La Guardia di Finanza ha effettuato perquisizioni nelle principali sedi di produzione di pasta. Il nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle, su richiesta della Procura di Roma, ha perquisito le sedi di Barilla (a PARMA), De Cecco ( a Pescara e a Roma ) Divella (a Rutigliano e a Bari) Amato (a Salerno) e dell’associazione di categoria Unipi (Unione nazionale industriale Pastai italiani). Al centro dell’inchiesta c’è sempre l’aumento ingiustificato dei prezzi della pasta che dal 2007 ad oggi ha portato questo alimento tipico della tradizione italiana a rincarare di oltre il 50%, nonostante il calo dei listini del grano. L’ipotesi è che ci sia stato un accordo tra i principali produttori di pasta italiani per far lievitare i prezzi. L’operazione della Guardia di Finanza è finalizzata proprio a reperire documentazione idonea a verificare l’esistenza di un cartello restrittivo della concorrenza. Una denuncia all’autorità giudiziaria di questa manovra speculativa era stata già fatta in passato da alcune associazioni dei consumatori, le quali oggi, a maggior ragione, chiedono maggior chiarezza e attendono di ricevere l’esito delle indagini in corso.

 

 

 

 

Il 1° gennaio 2010 entra in vigore l’azione collettiva. Una normativa questa, molto attesa dai consumatori e dalle associazioni che li tutelano per veder riconosciuto il diritto ad un risarcimento in tutti quei casi di pratiche commerciali scorrette in cui i consumatori sono rimasti danneggiati nel settore della telefonia, del credito o del commercio. Il testo della legge parla di interessi "identici" e non di interessi "omogenei". Ciò implica che il numero dei casi da far rientrare nelle azioni collettive si restringe di molto. Una procedura complessa in realtà, che secondo le associazioni, se non verrà migliorata, difficilmente potrà decollare ed essere efficace. Scoraggiante è l’aspetto burocratico, numerosa la documentazione da raccogliere e che ogni consumatore deve personalmente presentare in Tribunale.

 

 

 

Una luminaria su tre è a rischio. E’ quanto sostenuto dalla Commissione Europea che lancia l’allarme a fronte di un’indagine condotta su diversi Paesi dell’Unione. Scosse elettriche ed incendi: questi i rischi maggiori dovuti a gravi problemi di non conformità riscontrati in un terzo delle luci natalizie (anche in Italia). I principali problemi sono causati all’inosservanza di requisiti tecnici di sicurezza nella costruzione delle spine, degli ancoraggi dei cavi, dei fissaggi, dell’isolamento, della protezione contro scosse elettriche. Riscontrate altre carenza riguardanti etichettatura, istruzioni d’uso. E’ facile incappare infatti in prodotti potenzialmente a rischio. Le luci natalizie devono soddisfare i requisiti di sicurezza della Direttiva 2006/95/CE . Requisiti che purtroppo non sono molte volte rispettati. L’indagine ha riscontrato diverse anomalie: prodotti senza trasformatore, con spine fragili, angoli taglienti, fili troppo sottili ecc. Infine avverte sempre la Commissione Europea i marchi di sicurezza che si possono trovare sulle etichette non assicurano sempre il rispetto delle normative. Spesso il marchio "CE" è contraffatto graficamente. Per ridurre al minimo i rischi di sicurezza avverte il Commissario della Commissione Europea bisogna che i consumatori siano vigili, e consapevoli. Per scongiurare pericoli è bene attenersi ai preziosi consigli del Commissario della sicurezza europea e riportati tra l’altro dalle associazioni dei consumatori e cioè:

-Scegliere prodotti per i quali sia identificabile il nome del produttore o dell’importatore;

-Controllare che le luminarie riportino le avvertenze e le istruzioni per l’uso;

-Prediligere prodotti dotati di trasformatore e idonei anche per uso esterno;

-Qualora si sospetti di un’anomalia subito dopo l’acquisto, riportare il prodotto subito in negozio e presentare le proprie rimostranze, pretendendo indietro la somma pagata;

-Non lasciare mai le luci di Natale in funzione quando si esce di casa o di notte, mentre si dorme.

Maria Cipparrone.

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