Luci
nel Buio
Le
immagini scorrono veloci, sembrano sequenze sparate con il
lanciarazzi, ma non è il resoconto di una guerra oltre i
confini nazionali, è il riassunto di una meschinità
tutta nostrana, che ci riguarda da vicino, che si ripete ogni anno
durante ogni stagione.
Così
tra un abbandono che spesso diventa un vero e proprio assassinio, e
un altro che miracolosamente si trasforma in una adozione, la
mattanza canina non conosce pausa, neppure quella della coscienza.
L’umano
di turno “persona civile”, facente parte la collettività,
a volte persona preposta ai processi educativi e di crescita dei più
giovani, di quanti, ad esempio i propri figli, assistono passivamente
a drammi come quello di un cane spintonato sul ciglio di una strada.
E’
incredibile come sottopelle, l’indifferenza e la disattenzione
si insinuano senza lasciare traccia; sbalordimento e il dolore
scompaiono con una scrollatina di spalle, si allontana lo sgomento
per due occhi impietriti e ormai sezionati sull’asfalto, o se
va bene disegnati sullo schermo di una televisione, pupille dilatate
dal terrore di una solitudine imposta, senza colpa né rimando
a ferire.
Abbandoni
e crudeltà travestite di infame perbenismo, abbandoni e
dimenticanze in personalità mature infantilizzanti, abbandoni
e disumanità nei ruoli e nei titoli di eccellenza nella nostra
società, nelle nostre belle famiglie, nei tanti padri e
uomini, ognuno chiaramente, e pavidamente estraneo ai fatti che
accadono tutti i giorni, ciascuno distante dal luogo scelto per
prendere a calci il proprio cuore, la propria intelligenza.
Che
dire di quanti privano di onestà se stessi, coloro che gli
sono vicini e assistono nel silenzio più colpevole a questa
diaspora della ragione?
Che
dire se non che queste sono misere figure mancanti, che non ci sono
nella vita che dona e ci fa donare amore, queste figure che
ipocritamente vorrebbero esserci, ma invece non sono tali?
Animali
amati e improvvisamente disamati, animali devoti e ingannevolmente
rifiutati, animali al piede….con fiducia….accresciuta,
fino a quando il giuda accanto a noi, sputando sulla sua dignità,
decide di spezzare quel patto d’amore che non gli fu mai
ordinato né ricattato.
Quel
giuda vestito di agnello, sta con gli occhi bassi, convinto di
sfuggire alle proprie miserie umane, invece ha molto da imparare
dall’amore che è per sempre.
Occorre
ricordare ai molteplici Giuda all’intorno, a costoro che
abbandonano animali sulle strade, cani e gatti, che l’unico
miracolo possibile che fa grande l’intera umanità, è
il rispetto per quel patto di lealtà e di reciprocità,
essendo anche gli animali residuo di ogni atto creativo originario.
Vincenzo
Androus -
Counselor, Tutor Comunità "Casa del Giovane" Pavia
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