Avrei
bisogno di una definizione del termine “errore” e, già che ci siamo, anche di
una di “spazio” in relazione al “tempo” e alla
velocità del pensiero. Grazie
G. I.
Errore deriva da “errare”, che i latini
identificavano col significato di andar
vagando senza sapere dove, come brancolando nelle tenebre. Potremmo quindi
intendere tale vocabolo della lingua italiana come allontanamento dal vero, dal giusto, dalla norma, in funzione di ciò
che si è pensato e prodotto.
Col termine “spazio” si individua quell’entità più o meno limitata
e indefinita nella quale sono situati dei corpi o degli oggetti.
Siccome il tempo è quell’intervallo stabilito o previsto
per il compiersi di un’azione e misura il trascorrere degli eventi in una
successione illimitata di istanti, possiamo concludere, che l’attività del
Pensiero si esplica all’interno dello
spazio degli atomi presenti nelle molecole del DNA di neuroni e nevroglia di
alcune zone cerebrali (principalmente Corteccia, Ippocampo, Ipotalamo, Talamo, Amigdala,
etc), nel rispetto del tempo scandito da quelle leggi riguardanti l’energia che
la moderna fisica quantistica studia. Gli errori sono il frutto di riflessioni
scorrette conseguenti ad elementi acquisiti in memoria senza una verifica
logica.
G.M. - Medico Psicoterapeuta
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